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Addio a Brigitte Bardot, icona senza tempo: c’è una Ferrari che porta il suo nome

brigitte bardot Ferrari 365 GT/4 BBBrigitte Bardot e il legame con la Ferrari (www.autocrossitalia.it - X mubiturkiye)

Brigitte Bardot fa piangere il mondo intero, e in queste ore difficili viene a galla un retroscena incredibile che la lega alla Ferrari.

Quando arriva il momento di salutare una persona che ha fatto la differenza, la storia, divenendo un simbolo di un determinato settore, è sempre difficile trovare le parole giuste. Probabilmente perché le parole giuste, semplicemente, non ci sono. Sicuramente è il caso anche di Brigitte Anne Marie Bardot.

Conosciuta anche come B.B., è nata a Parigi il 28 settembre 1934, spegnendosi a Saint Tropez il 28 dicembre 2025. Icona sensuale e simbolo femminile della seconda parte del ventesimo secolo, oltre al successo cinematografico è nota ai più pure in qualità di attivista. A parte dal 1962, infatti, si è dedicata moltissimo ai diritti degli animali. In seguito al suo abbandono al mondo del cinema nel 1973, è stata coinvolta completamente in questa attività.

La sua scomparsa ha scatenato un terremoto e tanto dolore in giro per il mondo a familiari e amici in particolare, ma anche per appassionati e addetti ai lavori si tratta di una notizia assolutamente difficile da accettare. Anche perché parliamo dell’addio di un’icona senza tempo; e a proposito di Brigitte Bardot, sapevate che c’è una Ferrari che porta il suo nome? Per quanto appare assurda, è una storia assolutamente vera.

Brigitte Bardot, c’è una Ferrari che porta il suo nome: incredibile ma vero

Quando due simboli, due icone si incontrano, è chiaro che tale simbiosi non può passare inosservata. Parliamo di Brigitte Bardot e della Ferrari. Per quanto appartenenti a settori e mondi diversi, in passato sono riusciti comunque a incrociarsi, fino al momento in cui un’auto prodotta dal cavallino rampante ha portato il nome della compiantissima attrice francese. Ci riferiamo alla Ferrari 365 GT/4 BB, la prima vettura a motore centrale dell’azienda di Maranello. A fine anni settanta, la Ferrari intende creare una vettura completamente diversa da tutte le altre realizzate sino a quel momento. Non solo tecnicamente di primissimo livello, ma anche dall’estetica raffinata per quanto semplice, sublime e – nei limiti della percezione umana – ai limiti del raggiungibile.

brigitte bardot Ferrari 365 GT/4 BB

Brigitte Bardot, lo storico omaggio all’ex attrice (www.autocrossitalia.it – X ilovegreeninspiration)

Un po’ come la splendida Brigitte Bardot. Lo stile estetico dell’auto viene affidata a Pininfarina, mentre Leonardo Fioravanti, Angelo Bellei e Sergio Scaglietti si occupano della costruzione che decidono di dedicare proprio alla bellissima Brigitte Bardot, per l’appunto BB. In ogni caso, al di là degli omaggi, si tratta di un’auto davvero speciale perché come detto è stata la prima macchina targata Ferrari a motore centrale. L’auto viene presentata al Salone dell’automobile di Torino nel 1971. Dotata di fari a scomparsa, gode anche di una copertura in plastica che nasconde luci di posizione e indicatori di direzione anteriori. Il motore montato deriva dalla F1 e dalla 312B, e gode di 380 CV che spingono questa gemma dell’automobilismo degli anni settanta a oltre 300 chilometri orari di velocità massima.

Perché quest’auto non ha avuto il successo che meritava

Nonostante estetica, potenza e tecnica sopraffine, questa macchina non ha probabilmente avuto la considerazione e il successo che meritava. Nel 1973 è scoppiata la crisi petrolifera, che ha dato il via all’aumento del costo del carburante, inasprimento delle norme anti-inquinamento previste negli USA; e così entra in scena la 512 BB, una vettura che agisce in qualità da erede in tutto e per tutto (malgrado il motore meno potente).

brigitte bardot Ferrari 365 GT/4 BB

Perché non ebbe il successo sperato (www.autocrossitalia.it – X Greg Bruhl)

Rimane in produzione fino al 1984, per poi lasciare il palcoscenico mondiale alla icona per eccellenza degli anni ottanta, quantomeno fra quelle prodotte a Maranello, la mitica Testarossa. Ma questa è un’altra storia, che ha poco a che vedere con la 365 GT/4 BB e anche con Brigitte Bardot. Due simboli degli anni settanta che, quantomeno, nella mente di chi le ha vissute, viste, apprezzate e ne è rimasto ammaliato, non tramonteranno veramente mai.

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